1) Biografia
“Ho già risposto altre volte a questa domanda”, come avrebbe detto il Moratti impersonato da Gioele Dix ;-).
Comunque, nati nel gennaio 2000 con formazione a 6 e due cantanti (di quella line up a tutt’oggi sopravviviamo io e Alex), troviamo un assetto più o meno stabile a inizio 2001 con il quartetto Papo/Alex/Bassman/io + un secondo chitarrista che cambierà più volte nel corso degli anni.
Nel 2002 esce “Il calcio è una cosa seria” uno split-cd coi forlivesi Rebelde su Valium Rec./Hellnation (di Roma) e a fine 2004 causa alcuni problemi interni insormontabili tiriamo i remi in barca per un anno e mezzo.
Riprendiamo a suonare (solo in sala prove) nel 2006 per rifinire i pezzi che decidiamo di far uscire su disco: complici la nostra scarsa professionalità, il poco tempo libero e gli immancabili problemi del caso, riusciamo a registrare solo nel 2009 per far uscire “Valtellina boyz” nell’aprile del 2010 sulla nostra BaCio Records.
La formazione del disco è il quartetto “storico” succitato con Bassman che si fa carico anche della seconda chitarra (con lo pseudonimo di Matt Cigarette), ruolo che ricopre tuttora avendo poi reclutato al basso B.J. Andre.
Nell’autunno del 2010 abbiamo ripreso a suonare dal vivo dopo una pausa di più di sette anni (ultimo live nel luglio del 2003!) e ad oggi (agosto 2011) abbiamo fatto sei date con alcune altre prossime a venire.
2) parlatemi del vostro ultimo lavoro...come si svolgono le fasi per la preparazione di un cd/vinile ?
Nel caso di “Valtellina boyz” è andata più o meno così: avevamo 9 pezzi composti e già suonati live nel periodo 2002/2003 e volevamo registrarli.
Abbiamo fatto una ventina di prove fra 2006 e 2008 per rifinirli un po’ e abbiamo investito il nostro amico Lollo (al secolo Lorenzo Monti, sound engineer di fama nazionale, ex bassista degli indie-rockers Milaus, oltre che compaesano) dell’onore/onere di registrarci.
Lavorando il nostro da “freelancer” in giro per l’Italia siamo partiti registrando la batteria (cioè il sottoscritto) in uno studio di Ferrara abbastanza grande e “di nome” (beh, lessi che ci aveva registrato anche Er Piotta…).
Ricordo che dopo anni e anni di studi casalinghi e 4 piste assortiti, il mio ingresso nello studio fu identico a quello del protagonista di quel film “The rocker” (in Italia “Il batterista nudo”, mi pare) che esclama stupito “Il banco mixer!” alla vista di un banco enorme.
Nello stesso studio abbiam registrato anche qualche chitarra, mentre il resto delle chitarre, il basso e le voci sono stati incisi “in casa” a Morbegno.
Infine le ospitate (abbiamo invitato vari amici a prestare la propria opera come chitarristi, cantanti, coristi, più IL pianista, Màino), che si sono svolte in uno studio, questo più “casalingo”, sul Lago di Como.
Inciso tutto è stata la volta del mixaggio, lavoraccio in svariate sedute ad opera del Lollo coadiuvato da Bassman e me.
Nel frattempo lavoriamo su copertina ed interni, le grafiche sono del Buzzo e le foto della Vero.
La masterizzazione finale viene effettuata al Bips di Milano e finalmente a marzo ’10 spediamo cd ed art work in Repubblica Ceca alla G.Z. Digital Media, la quale in meno di tre settimane ci rimanda il disco finito!
Insomma, una faticaccia immane, eheh!
3) a giudicare dal vostro nome,siete tifosi di calcio. Un vostro parere sulle misure di sicurezza adottate dallo Stato vedi DASPO,tessera del tifoso etc... come si può effettivamente eliminare la violenza negli stadi?
Sì, siamo quasi tutti tifosi e seguaci di calcio, anche se, ad onor del vero, va detto che il nome della band lo scelse uno dei primi due cantanti, ispirandosi ad un biglietto della curva del Lecco.
Da lì l’idea di fare questa band di Oi!-Core ignorantissimo con testi su calcio e vita ultrà, anche se poi sia la musica che le tematiche sono cambiate un po’ nel corso degli anni.
Papo tifa Atalanta e segue il Pavia (dato che risiede lì temporaneamente da qualche anno), il resto della band è interista, chi più chi meno.
Io oltre all’Inter tifo Genoa come seconda squadra, simpatizzo per il Lecco (motivi di vicinanza geografica), mentre all’estero le mie simpatie vanno al Millwall in Inghilterra ed al St.Pauli in Germania.
Sulla violenza, beh, non si potrà mai eliminare essendo una componente dell’essere umano.
Inutile parlare di modello inglese, quando si sa benissimo che lassù i disordini si sono solo spostati dallo stadio alle strade, o di quando ai tempi le famiglie andavano allo stadio, che chi ci andava negli anni 80 ricorda come gli episodi violenti fossero probabilmente più frequenti di adesso.
Forse che adesso andare allo stadio costa tanto/troppo e ci sono spesso trafile burocratiche da seguire che ricordano come difficoltà quelle per ottenere il visto per l’Urss negli anni 70?
Leggo poi di misure di sicurezza assurde, tipo trasferte vietate a tifoserie gemellate con la squadra di casa (e di contro di trasferte consentite a tifoserie storicamente accese rivali di quelle di casa), di tornelli (aggeggi che evidentemente bisognava vendere) funzionanti nella metà dei casi in pieno Italia-style, di controlli minuziosi al bambino con l’ombrello o alla signora con la bottiglietta d’acqua in plastica mentre nello stadio (soprattutto in certi stadi) entra di tutto, di biglietti vendibili solo ai residenti di una determinata provincia (mossa cervellotica, per usare un eufemismo), ecc.ecc.ecc.
Quelle da te citate possono essere aggiunte a questa lista, specie la tessera.
Il risultato è che la gente allo stadio ci va sempre di meno e la colpa non è certo degli episodi di violenza…
Ma poi, era una domanda da fare a un gruppo che cantava “Il calcio è una cosa seria, solo se c’è la violenza”? ;-)
4) per Claudio: parlami della tua fanzine.Cosa consiglieresti oggi a chi volesse fare una 'zine?
Beh, tanto sto rispondendo sempre io… ;-)
Mah, consigli non mi sento in grado di darne… viviamo in un’epoca di webzines, cosa che a me non entusiasma molto… quei pochi che escono ancora su carta li reputo dei piccoli eroi!
Era difficile vendere/distribuire le fanze anni fa quando c’era fame di parole scritte, figurarsi adesso con internet che impazza. Detto questo, io adoro leggere tenendo in mano un libro, un giornale, una rivista e quindi anche una fanza, mentre leggere su uno schermo dopo un po’ mi manda a pallino la vista! Arrivo al punto di stamparmi certe pagine web per poi leggerle con calma, figurati!
La mia fanzine: è nata nel 1991 come mini-‘zine dal nome “That’s life” (come il pezzo degli Sham 69, e qui dovrei guadagnare almeno 100 punti presso i fans dell’Oi!/Punk, eheh!), poi nel ’93 è diventata una fanzine vera e propria (cento e passa pagine A5 ad uscita) col nome cambiato in “Nessuno schema” (come il pezzo dei Kina, e qui sono 100 punti dagli hardcorers italiani, ahah!); essendoci stato il # 0 della mini-‘zine, sono giunto nel 2002 a “NS” # 9 (dal # 5 a questo 9 sono stato affiancato dal mio socio Marco “Handbrake Marquis” Sandrini, poi emigrato in Finlandia dove risiede tuttora).
Ho/abbiamo sempre scritto di tutto: dalla musica Hc/Metal/Punk al demenziale, dal calcio al socio-politico, dalle nostre vite di tutti i giorni alle opinioni su questo o su quello.
Entro il 2012 mi piacerebbe pubblicare un # 10 (ovviamente su carta) che raccolga tutto quello che ho scritto dal 2002 ad oggi, recensioni incluse (anche se chi mi spedì il suo demo nel 2001 non so quanto sarà felice di leggerne la recensione adesso, eheh!).
Ne farò, che ne so, 100 copie, sperando di riuscire a piazzarle coi tempi che corrono (per fare un paragone, calcola che NS # 6 del dicembre ‘95 venne stampato in 600 copie, sparite tutte in poco più di sei mesi!).
5) raccontate un fatto curioso che vi è successo con i G.N....
Dipende da cosa si intende per curioso.
Di personaggi pittoreschi e/o assurdi ne abbiamo incontrati parecchi nel corso della nostra “carriera”, ma per decenza ne tacerò le gesta! ;-)
Anche perché spesso “fatto curioso” va di pari passo con “persona stronza” e quindi non è il caso di rivangare certi avvenimenti passati… altre volte invece non è il caso di rivangare per non mettere in imbarazzo qualche amico in giro per la penisola, eheh!
6) cosa vedete di cambiato nella scena underground di 10/20 anni fa?
Uhm, non sono più così addentro alla cosa come lo sono stato nel periodo 1990 / 2000, per cui non ho una visione completa della faccenda.
C’è questa cosa di internet che da un lato facilita sì la diffusione del materiale di una band, ma allo stesso tempo, essendo la rete invasa da tonnellate di musica va a finire che girano un sacco di cose che però alla fine nessuno ascolta o ascolta veramente.
C’è veramente in giro troppa roba, troppe informazioni, troppa musica, che alla fine uno deve operare una scrematura e non sempre fa la scrematura giusta.
Una volta scrivevi una ventina di lettere in U.s.a., Canada, Sudamerica, Asia, altri paesi europei, e su venti ti rispondevano in media in quindici, adesso mandi mille e-mails in tutto il mondo ed è già un successo se ti rispondono in dieci.
Adesso è tutto a portata di un click, ed è un bene per moltissime cose, non fraintendermi, però quando uno doveva proprio mettersi lì a scrivere e/o a telefonare (rigorosamente ore pasti!) nascevano solide amicizie a distanza che dopo vent’anni sono ancora vive, mentre i rapporti che nascono via internet sono troppo veloci e superficiali e quasi tutti destinati a morire presto, in confronto a quelli via lettera dei tempi, che per mantenerli dovevi proprio essere motivato ed interessato.
Poi questa è la mia opinione e di sicuro ci saranno centinaia di persone pronte a smentirmi, ci mancherebbe!
7) tutti noi siamo cresciuti,chi si è sposato,chi avuto figli etc... che cosa è cambiato in voi? Siamo ancora giovani dentro?
Ovvio! Me l’hanno insegnato i miei “eroi”: “young ‘til I die” (7 Seconds), “I don’t wanna grow up” (Descendents), anche se i Minor Threat avevano capito che “goddammit, we were supposed to stay young”.
Se non si mantengono quell’entusiasmo e quell’attitudine alla vita che si avevano a 20 anni si è già morti e sepolti… certo vanno mediati col tempo che è passato e col fatto che, volenti o nolenti, si è comunque adulti, per cui bisogna rimanere giovani dentro, ma con stile!
Per la cronaca, tutti noi Gradinata siamo over-30 (e anche near-40, haha!), tolto il bassista che ha ventun anni.
8) pro e contro del fatto di avere una band come la vostra che milita nell'undergound...
Uhm, non avendo mai provato a militare in una band che non fosse underground non ho la possibilità di fare un confronto fra le due situazioni: band mainstream o comunque professionista (o al limite semi-pro) e band underground da hobbisti dello strumento quali siamo.
Diciamo che un lato positivo è che prove e concerti li fai quando vuoi/puoi senza troppi obblighi e senza che il tutto diventi un secondo lavoro (nel nostro caso abbiamo un’ elevatissima media di una prova al mese e di un concerto ogni tre!); la cosa ha però anche un lato negativo, cioè che riesci a dedicare al gruppo e a quello che gli gira attorno solo pochissimo tempo e questo ha le sue ripercussioni a livello di attività compositiva e concertistica (vedi sopra), oltre che discografica, che vanno tutte a rilento.
Poi, vabbè, le solite cose “contro”, cioè la difficoltà di distribuzione dei dischi quando li si fanno da soli e la difficoltà di trovare concerti se non affiliati a qualche agenzia (ma lavori e famiglie ci impongono comunque di tenere una media concertistica molto bassa).
Un pro, volendo, è che alla fine anche quei concerti ripugnanti davanti a venti persone di cui solo cinque mediamente interessate, sono sempre “esperienze di vita” ;-)
9) cosa cambiereste nell' Italia di oggi?
Se dico “tutto” sono banale, però…
Senza scendere troppo nei particolari che se no si fa mattina, cambierei quell’attitudine sempre tesa a fregare il prossimo, quei maledetti costumi comportamentali imposti da una società sottomessa a vaticano e chiesa, quella mentalità dell’entrare in politica unicamente per il proprio tornaconto, quella burocrazia complicatissima e assurda che ostacola lo spirito d’iniziativa, quel voler sempre monetizzare a tutti i costi e mai fare qualcosa per il semplice piacere di farlo, quel sistema che tutela quasi sempre le persone sbagliate [prima che salti su qualche pirla a pensare che stia parlando di immigrati e quindi che io sia un fascio - “fascio ammè?!?” (citando il compianto grandissimo Mario Brega) -, sto parlando sia di italiani sia di stranieri, poveri o benestanti , che per il sottoscritto il mondo si divide in due razze: brava gente e gente di merda, di qualsiasi colore, religione, provenienza essi siano] …e mi fermo qua, che già cambiare quanto appena esposto, altro che la nuova era delle profezie Maya! ;-)
10) progetti per il futuro e saluti a......
Mah, fare progetti per un gruppo come il nostro è un po’ giocare al lotto o scommettere su una partita di calcio…comunque un altro album ci piacerebbe riuscire a farlo, anche se al momento abbiamo solo tre abbozzi di pezzi nuovi, per cui sarà una gestazione piuttosto lunga, mi sa!
Vorremmo anche ristampare su un unico cd il nostro lato dello split del 2002, alcuni pezzi live risalenti al primissimo anno di vita dei Gradinata e un paio di brani dal vivo registrati l’anno scorso, il tutto a prezzi popolarissimi e più che altro perchè continuano a chiederci quello split (ma ‘sti benedetti ragazzi non possono scaricarselo da internet??
L’abbiamo pure messo in download gratuito sul nostro sito ;-) !).
Ci piacerebbe anche trovare qualche pazzo disposto a ristampare “Valtellina boyz”: se qualcuno è interessato sappia che a noi basta riceverne una cinquantina di copie da vendere ai concerti e il contratto è bello che fatto!
Chiudo ringraziando te Roberto per l’intervista, mi ricordo che me ne avevi fatta una per un mio vecchio gruppo (i Pubertas Morbegno) nel 1994, sono passati ben 17 anni, cristo!