GRADINATA NORD - Recensioni “Never trust a indie”

BLACK MILG WEBMAG – gennaio 2012

Gradinata Nord – Never Trust a Indie (BaCio, 2011)
Che i Gradinata Nord siano miei amici non è un segreto. Ci conosciamo da quasi 20 anni Claudio (il batterista, nonché losco personaggio che stava dietro alla fanzine leggendaria Nessuno Schema) ed io, tanto per darvi l’idea della faccenda. Quindi chi vuol pensare male, lo faccia pure e morta lì.
Detto questo, è con grande piacere e una certa ilarità (visto che oltre a essere dei rocker di razza mi divertono anche molto) che mi sono trovato nella cassetta delle lettere la nuova uscita targata BaCio Records – con sede nelle Kayman, ovviamente: un cd che nella grafica e nel titolo cita un famoso bootleg dei Pistols. Attenzione, però, perché non si tratta del nuovo disco dei GN, ma di un lavoro dedicato ai veri fan. Never Trust a Indie, infatti, è da interpretare come un compendio all’album uscito nel 2010 e contiene un po’ di chicche del passato recente e remoto.
Si parte con i cinque brani dello split del 2002 con i Rebelde; poi c’è quasi tutto il concerto di ritorno della band dopo sette anni di pausa (del settembre 2010, che ha circolato in edizione limitatissima e con più pezzi in versione cd-r – e io ne sono orgoglioso possessore); a seguire sei pezzi di un live di aprile 2000, con ben quattro cover; infine un brano solo tratto dal primissimo concerto del gruppo, nel gennaio 2000.
E’ interessante ascoltare questo cd seguendo l’ordine suggerito dalla cronologia dei brani, piuttosto che quello della scaletta vera e propria; in questa maniera si coglie l’arco dei Gradinata Nord che, pur fedeli a un’estetica e a un’attitudine street-oi da sempre, mostrano diverse sfaccettature sonore a seconda delle epoche considerate. Abbiamo gli esordi all’insegna del più violento e Nabat-iano oi punk: nichilismo, stadio, rabbia working class, pezzi punk tirati con tendenza a tratti hardcore (non per nulla, dei sette brani più antichi, tre sono cover dei Nabat, uno degli Erode e uno degli Agnostic Front). Poi c’è l’evoluzione del 2002, quando il seme dello street punk inizia a germogliare e a scoprirsi ibridato con il rock e l’heavy: inni da ultras avvelenati, con potenti scariche di hard rock primordiale e qualche notevole citazione metallica (non ultima la cover di “Carry On” dei Manowar, ribattezzata “Carry Oi!”). E, per finire, ci sono i GN dell’ultimo periodo, quelli del “rock da stadio” in cui le influenze più svariate e – sulla carta, almeno – improbabili si amalgamano per dare vita a pezzi che come minimo ti restano in testa per una settimana già dopo il primo ascolto; qui dentro ci sono tanto gli Heartbreakers quanto i Motley Crue, gli AC/DC e i Cockney Rejects, i Motorhead e i Dead Boys, i Manowar e i Faces… del resto è noto, non si risparmiano certo colpi quando c’è da tirar fuori un inno. E i GN lo sanno bene.
Ultima considerazione: il live del 2010 ci mostra i Gradinata in gran spolvero, con un piglio incazzoso e tagliente che dal vivo non è per niente facile mantenere.
Se già li conoscevate, Never Trust a Indie è senza ombra di dubbio un acquisto obbligato per avere anche questo nuovo tassello della discografia dei rocker valtellinesi. Se siete neofiti, il consiglio è di abbinarlo al cd Valtellina Boyz, per avere solide basi di ascolto ed entrare nel magico mondo dello sleazy rock da stadio gridando i cori più giusti senza sbagliare nemmeno una parola.

ENTRATE PARALLELE WEBZINE – gennaio 2012

GRADINATA NORD "NEVER TRUST A INDIE" CD
Da Morbegno ecco i Gradinata Nord, gruppo già attivo dal 2000, che ha solo recentemente pubblicato il primo album ("Valtellina Boyz", anch'esso recensito su EP) .
L'esistenza della band è stata parecchio travagliata (anche per via di innumerevoli cambi di line up), il che ha compromesso purtroppo la produzione musicale.
Il gruppo è nato per autosciogliersi dopo il primo live, ma poi la passione ha portato i quattro ragazzi della Valtellina ad esibirsi in svariati concerti in giro per l'Italia e a registrare uno split cd. Nell'album "Never Trust A Indie" sono presenti appunto lo split cd (uscito con la band romagnola Rebelde), "Il Calcio E' Una Cosa Seria", e tre live, tra cui lo storico primo concerto.
"Il Calcio E' Una Cosa Seria" (registrato nel maggio 2002) si apre con l'omonimo pezzo, una dedica allo sport più bello del mondo, visto dai veri appassionati, quelli che ogni domenica incitano i propri beniamini dagli spalti, e magari si lasciano andare a qualche "goliardico" coro , e a qualche "goliardico" scambio di opinioni contro i supporters avversari. Questa traccia è in particolare un messaggio di amicizia e fratellanza con Sondrio.
Segue "Tutti Insieme", una canzone di aggregazione, che dimostra infatti che una birra, i colori sociali e la musica possono unire chiunque. Qui, musicalmente, la band abbandona l'oi! della prima traccia per prendere una linea molto più heavy.
Si continua con "Italia Ultrà", tributo a tutte le tifoserie organizzate storiche d'Italia, e alla loro passione che dagli anni '90 accende gli incontri calcistici. Purtroppo però la mentalità da quegli anni dorati è un po' cambiata, e la band con questa canzone incita a tornare ai vecchi fasti, quando non c'erano infami, spie e lame, ma solo rispetto e passione.
Lo split si chiude con l'oi! di "Gradinata Nord", aperta da un coro colorito, e con la cover dei Manowar "Carry On", qui ribattezzata, in preda ai fumi dell'alcool, "Carry Oi!".
L’album prosegue con il recente (settembre 2010) “Live In Talamona” presso l’Arci Demos. Qui sono presenti tutte le canzoni dell’album “Valtellina Boyz” (con l’eccezione di “Sciatera Beach Nightmare”) con l’aggiunta di “Il Calcio E' Una Cosa Seria” e “Italia Ultrà” .
La registrazione è abbastanza buona, come anche la partecipazione del pubblico. Usando una metafora calcistica, il pubblico è per i Gradinata il classico “dodicesimo uomo in campo”, la band infatti ricambia dedicando loro “Valtellina Boyz”, accolta, inutile dirlo, con grande gioia.
Altra esibizione dal vivo “Live In Chiavenna”, luogo del misfatto un’assemblea delle scuole superiori. Qui siamo nel 2000 e alla voce troviamo Diego “Bust It!” e “Nichilist” Lanzo. Il genere dei Gradinata in questo periodo è molto più estremo, una sorta di hardcore , come sentiamo in “Rabbia” e “Un Di Nòs”. Seguono quattro cover: “Skin & Punk” e “Nichilistaggio” dei Nabat, la storica “Frana La Curva” degli Erode e “Power” degli Agnostic Front.
La registrazione è parecchio buona e tra una canzone e l’altra Diego coinvolge il pubblico lanciandosi in proclami e messaggi riflessivi sulla scuola, la politica e lo stadio (notare come in dodici anni nulla in nessuno di questi tre ambienti sia cambiato in meglio...).
L’album si conclude con la cover della leggendaria “Tempi Nuovi” dei Nabat, estratta dal primo live della band al Music People di Talamona. La formazione dei Gradinata Nord ai tempi era composta da Diego e Nichilist Lanzo alla voce, Ignorenza alla chitarra, Alejandro Rovex al basso e C8 Nord alla batteria. La registrazione è pessima (si sente addirittura qualcuno del pubblico sovrapporsi alla voce) ma come valore storico questa traccia è una perla assoluta.
In conclusione, possiamo ringraziare i Gradinata Nord per averci regalato questa raccolta preziosissima. Godiamocela, in attesa di rivederli live al più presto.

Indieye.it – febbraio ‘12

Gradinata Nord – Never Trust A Indie 2000/2002…2010! (Bacio Records, 2011)
I Pistols esortavano a non fidarsi degli hippy, i Gradinata Nord consigliano la medesima diffidenza nei confronti degli indie rockers: bisogna pure aggiungere, per il bene di quest’ultimi, di tenersi ben lontani da questi quattro energumeni che sembrano appena usciti da un concerto Oi di metà anni ottanta in uno qualsiasi degli scalcinatissimi palchi da centro sociale disseminati per la penisola. Interpreti orgogliosi e indefessi del più puro spirito rock cafone e maleducato, quello che articola le proprie composizioni con i quattro accordi anfetaminici del punk e annaffia il tutto con la tamarraggine tipica delle hard rock bands di una volta, i redivivi valtellinesi si consacrano anima e corpo a quello che loro stessi definiscono “rock da stadio”: titoli come Italia Ultrà, Il Calcio è una cosa seria, Palla al centro non lasciano adito a dubbi. Riformatisi di recente dopo uno iato durato diversi anni, i nostri hanno pubblicato lo scorso anno il loro primo album, Valtellina Boyz. Questo Never Trust A Indie raccoglie diverso materiale che parte dagli esordi (brani tratti da un live del 2000, cinque brani tratti dallo split coi Rebelde del 2002) sino ad arrivare ai giorni nostri, con dieci pezzi (praticamente la tracklist del loro album in studio) estratti dal live della reunion, datati 2010. Se avete bisogno di alcune coordinate per inquadrare il sound dei GN, pensate alla carica street punk/Oi! Dei Nabat (omaggiati con tre cover) ed alla sfrontatezza del miglior hardcore old school, allo sleaze rock stradaiolo di gente come Hanoi Rocks e New York Dolls, e infine alla carica hard punk rozza e incompromessa dei Motorhead. È interessante il cd in questione poiché permette di osservare l’evoluzione del gruppo nel corso degli anni: dai canonici inizi HC all’approccio più rock’n'roll e parodistico della versione 2011. Gruppo genuino che suona roba tosta e vera, con un’idea di calcio (il senso di lealtà, la solidarietà tra gruppi ultrà, il rifiuto del business delle pay tv) condivisibile, con un senso dell’ironia che rende il tutto leggero e privo di retorica. Se volete cantare a squarciagola con la chitarra a tracolla e la sciarpa della vostra squadra preferita al collo, questa è la musica che fa per voi-oi-oi!